Terapia delle vasculiti ANCA-associate
La terapia della vasculite è essenzialmente volta a sopprimere l’azione del sistema immunitario e quindi l’infiammazione.
In assenza di trattamento, le vasculiti ANCA associate sono patologie ad elevato tasso di mortalità che si aggira intorno all’80% a 1 anno. L'introduzione di terapie immunosoppressive negli anni Sessanta e Settanta ha cambiato l’evoluzione naturale della malattia consentendo di raggiungere l’80% di tassi di remissione. Gli attuali approcci terapeutici alla GPA e alla MPA sono codificati dalle recenti raccomandazioni della società europea di reumatologia (EULAR) e dal gruppo di studio europeo delle vasculiti (EUVAS).
Le opzioni terapeutiche raccomandate differiscono a seconda della gravità della patologia.
Il trattamento della GPA e della MPA si articola in due fasi:
Induzione intesa come immunosoppressione iniziale che ha l’obiettivo di ottenere la remissione della patologia.
Mantenimento per la prevenzione delle ricadute.
Nonostante l’ approccio terapeutico disponibile consenta di ottenere la remissione completa in circa il 90% dei pazienti, le recidive rimangono un problema tuttora rilevante e si presentano con una frequenza variabile dal 20% al 100% dei casi a seconda dello studio. Per tale motivo è necessario, una volta ottenuta la remissione, instaurare una terapia di mantenimento.
Questi farmaci espongono i paziente, per mesi o anni, a numerosi effetti collaterali indesiderati tra cui infezioni, cistite emorragica, tumore alla vescica, linfomi, sterilità, soppressione midollare e mielodisplasia.
Oggi sono in corso alcuni studi clinici volti a valutare l’efficacia e la tossicità di regimi terapeutici differenti o di nuove terapie.
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