Indici prognostici per il Linfoma Follicolare
Il Linfoma Follicolare (LF) ha un decorso estremamente eterogeneo che dipende dalla presenza o meno di fattori che permettono di inserire i pazienti all’interno di gruppi di rischio.
Un indice prognostico si basa su semplici variabili cliniche e laboratoristiche (es. età, emoglobina, LDH, stadiazione della malattia, coinvolgimento midollare ecc.) nel fornire un punteggio specifico che permette di identificare il rischio di progressione della malattia dopo il trattamento e adattare, di conseguenza, le scelte terapeutiche.
Follicular Lymphoma International Prognostic Index (FLIPI)
Il FLIPI rappresenta lo strumento più impiegato nella pratica clinica per valutare la prognosi di un soggetto con LF ed è stato introdotto nel 2004 proprio per essere impiegato in pazienti con questo tipo di linfoma.
Il FLIPI considera 5 fattori, ciascuno associato a una diversa probabilità di sopravvivenza:
- età;
- stadio di Ann-Arbor;
- numero di linfonodi coinvolti;
- livelli di LDH;
- livelli di emoglobina.
Il punteggio dell’indice FLIPI varia da 0 a 5 e viene calcolato assegnando un punto a ognuna delle caratteristiche sopramenzionate. Il rischio 0-1 è considerato basso, il rischio 2 intermedio e il 3-5 elevato. I pazienti con punteggio FLIPI elevato hanno una sopravvivenza peggiore rispetto ai soggetti a rischio basso o intermedio.
Modello che illustra i linfonodi che possono essere interessati dalla malattia
Follicular Lymphoma International Prognostic Index 2 (FLIPI2)
Introdotto nel 2009, il FLIPI 2 rappresentata l’evoluzione del FLIPI in quanto include anche i pazienti trattati con rituximab e definisce la prognosi in termini di “sopravvivenza senza progressione della malattia”, parametro che meglio rispecchia la caratteristica incurabilità del LF.
Diversamente dal FLIPI, il FLIPI2 non tiene più conto dello stadio di Ann-Arbor e del numero di linfonodi coinvolti, ma considera due nuovi fattori prognostici: i livelli di β2 microglobulina e la presenza di interessamento del midollo osseo.
M7FLIPI
Nel 2015 il FLIPI si è ulteriormente evoluto in M7FLIPI, che integra le informazioni ricavate attraverso il FLIPI con lo stato mutazionale di 7 geni (spesso mutati nei soggetti con LF) e il performance status del paziente. Questo approccio migliora molto il valore prognostico dell’indice, in quanto combina informazioni relative alle condizioni cliniche del soggetto con l’estensione della malattia e la presenza di mutazioni che possono interferire con il trattamento, aiutando a individuare i pazienti che possono avere esiti insoddisfacenti dopo immunochemioterapia standard.
PRIMA-PI
È stato recentemente sviluppato un nuovo strumento prognostico, il PRIMA-PI, che tiene conto di soli 2 parametri: interessamento del midollo osseo e livelli di β2 microglobulina e che esprime la prognosi del soggetto in termini di sopravvivenza senza progressione della malattia.
Questo indice definisce 3 categorie di rischio: basso (quando β2 microglobulina ≤3 mg/l e non vi è interessamento del midollo), intermedio (β2 microglobulina ≤3 mg/l con interessamento del midollo) ed elevato (β2 microglobulina >3 mg/l).
Il maggior vantaggio del PRIMA-PI è che è un indice facile da utilizzare nella pratica clinica di routine e non richiede il calcolo del numero dei linfonodi coinvolti, spesso difficile da effettuare.
Glossario e abbreviazioni
Stadio di Ann Arbor: la stadiazione di Ann Arbor è un metodo per descrivere la diffusione del linfoma follicolare, che utilizza i numeri romani (I-IV) per indicare i diversi stadi della malattia.
LDH: lattato deidrogenasi, enzima che partecipa alla produzione di energia nell’organismo.
Rituximab: un anticorpo monoclonale anti-CD20 impiegato contro il linfoma follicolare.
β2 microglobulina: è una proteina che si trova sulla superficie della maggior parte delle cellule, utilizzata come marcatore tumorale. I livelli di questa proteina risultano infatti aumentati in pazienti affetti da linfomi.
Performance status parametro che misura il benessere psicofisico di un soggetto, generalmente valutato in pazienti affetti da malattie neoplastiche. Si ottiene mediante diversi sistemi a punteggio che valutano variabili come per es. le attività personali, la capacità lavorativa, la cura personale, ecc.
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