Stadiazione
I primi indici prognostici derivano dagli schemi di stadiazione che consentono di suddividere i pazienti in categorie sulla base di semplici elementi clinico-ematologici: l’obiettività e l’esame emocromocitometrico.
Il primo sistema di stadiazione ampiamente accettato, proposto da Rai nel 1975 (2), comprende 5 stadi, correlati con una diversa sopravvivenza fu modificato successivamente in tre gruppi a basso (0), intermedio (I e II) ed alto (III e IV) rischio.
Nel 1981 Binet (3) propose un altro sistema stadiativo che valorizza l’importanza ai fini prognostici della massa tumorale, intesa come possibile interessamento di 5 diverse aree linfoidi: cervicale, ascellare, inguinale, milza e fegato.
Prognosi
Oltre alla stadiazione clinica, vi sono alcuni elementi che guidano il medico nel determinare la prognosi e l'evoluzione della malattia:
- Dosaggio della beta2microglobulina, che indica l'evoluzione verso la malignità
- Dosaggio dell'enzima lattico deidrogenasi (LDH)-
- Alterazioni citogenetiche: l'espressione dell'antigene CD38 sulle cellule leucemiche la presenza di delezioni (cioè la mancanza di una parte) dei cromosomi 11 e 17 l'assenza di mutazioni a carico dei geni che codificano per una porzione delle immunoglobuline delle cellule leucemiche.
- Modalità di infiltrazione midollare: di tipo diffusovalutata sulla biopsia ossea correla con una prognosi più sfavorevole, è indicativa di una malattia avanzata e in progressione. Un infiltrato di tipo nodulare o interstiziale e associato alle fasi iniziali della malattia.
Il tipo di infiltrazione midollare, molto valorizzato in passato, non appare oggi costituire un fattore prognostico significativo e indipendente dai nuovi marcatori biologici.
Recentemente e stato proposto un indice prognostico, validato, basato su 5 fattori predittivi tradizionali:
- Età,
- Stadio secondo Rai,
- Sesso,
- Conta linfocitaria,
- Numero di regioni linfonodali
- Livelli di b2-microglobulina sierica.
Tale indice prognostico è di semplice applicazione e non richiede indagini particolari a parte la misurazione della b2-microglobulina serica. Consente una buona stratificazione prognostica suddividendo i pazienti in tre fasce di rischio: basso (da 0 a 3 punti), intermedio (da 4 a 7 punti), elevato (≥8 punti). Da rilevare peraltro che la maggioranza dei pazienti ricade nel rischio intermedio.