Patogenesi
Patogenesi della leucemia linfatica cronica
Negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti nella definizione dei momenti cellulari che determinano l’insorgenza della leucemia linfatica cronica.
La cellula che origina la LLC è il linfocita B, probabilmente originario della zona marginale del linfonodo, esprimente CD3 come marcatore di attivazione cellulare. La fisiopatologia della malattia comprende diversi passaggi che portano il linfocita B a diventare un clone tumorale. Questi passaggi comprendono l’incontro con l’antigene in una reazione T-dipendente, la stimolazione antigenica da parte di autoantigeni o antigeni polisaccaridici, l’attivazione del B cell receptor (BCR) e infine l’induzione di uno stato di anergia in seguito a stimolazione cronica antigenica.
Dopo questa attivazione cellulare il linfocita B va incontro a replicazione con accorciamento del telomeri e conseguente instabilità genetica. Si assiste quindi al rinnovo del clone con un tasso 0,1-1% ogni giorno. Durante la fase replicativa si ha l’insorgenza delle lesioni genetiche e citogenetiche responsabili della formazione del clone tumorigenico: delezione miR-15 e miR-16, delezione DLEU2, delezione DLEU7, 17p-/TP53 mutato, 11q-/ATM, 14q32/IGH, +12, 6q-,13q.