Glioblastoma:Fisiopatologia
Negli ultimi decenni si è andato affermando il concetto che il glioblastoma sia l’endpoint fenotipico comune di diversi processi genetici. In particolare, è stato rilevato che il glioblastoma primario, de novo, e il glioblastoma secondario siano la risultante di vie genetiche differenti e pertanto rappresentano entità patologiche diverse[1]
• I glioblastomi primari si sviluppano rapidamente de novo, senza evidenze cliniche o istologiche di precedenti lesioni[2]
• I glioblastomi secondari si sviluppano per progressione di un astrocitoma diffuso di basso grado o di un astrocitoma anaplastico[2]
Angiogenesi nel glioblastoma
L’angiogenesi svolge un ruolo cruciale nello sviluppo del glioblastoma. Infatti, le cellule tumorali necessitano della presenza di vasi sanguigni per: l’apporto di ossigeno e nutrienti, l’eliminazione dei materiali di scarto e la formazione di nicchie vascolari per il supporto selettivo delle cellule staminali[3]
Lo sviluppo dei vasi sanguigni è regolato dal bilancio tra molecole pro- e anti-angiogeniche[3]
Il principale fattore pro-angiogenico è il VEGF che, attraverso l’attivazione del VEGFR-2, regola la sopravvivenza, la proliferazione, la migrazione e la permeabilità delle cellule endoteliali
Nel glioblastoma il VEGF è affiancato da diversi altri fattori pro-angiogenici, a cui si contrappongono fattori anti-angiogenici. Quando i fattori
stimolatori prendono il sopravvento su quelli inibitori, l’angiogenesi si sbilancia a favore della formazione di vasi[3]
Bibliografia
- Brandes AA et al. Glioblastoma in adults. Crit Rev Oncol Hematol 2008; 67 (2): 139-152.
- Ohgaki H et al. Genetic pathways to primary and secondary glioblastoma. Am J Pathol 2007; 170 (5): 1445-1453.
- Dunn GP et al. Emerging insights into the molecular and cellular basis of glioblastoma. Genes Dev 2012; 26 (8): 756-784.
- Folkman J. Tumor angiogenesis: therapeutic implications. N Engl J Med 1971; 285: 1182–1186.