Prevenzione
Ad oggi, non è stato ancora possibile sviluppare un vaccino che prevenga l’infezione da HCV, pertanto l’unico metodo efficace per non essere contagiati rimane evitare l’esposizione a situazioni a rischio.
Per minimizzare il rischio di contrarre l’infezione da un soggetto infetto, è necessario adottare alcune misure preventive:
- Evitare la condivisione con chi è portatore del virus di oggetti per l’igiene personale appuntiti e/o taglienti;
- Evitare di riutilizzare aghi o altri strumenti che perforano la pelle, ad esempio per eseguire tatuaggi o body piercing;
- Evitare di riutilizzare aghi già usati per iniettarsi droghe o farmaci;
- Evitare attività sessuali traumatiche che possono provocare sanguinamento o lacerazioni, ed evitare i rapporti sessuali durante le mestruazioni; l’uso del profilattico riduce il rischio di infezione;
- Disinfettare e coprire ogni eventuale perdita di sangue a seguito di ferite o abrasioni cutanee.
Il virus dell’epatite C si trasmette solo tramite sangue; esistono pertanto numerosi gesti e azioni della vita quotidiana che è possibile fare senza alcun pericolo di trasmettere l’infezione da HCV:
- Stringere la mano
- Tossire o starnutire
- Baciarsi
- Usare lo stesso bagno
- Tenere un bambino in braccio
- Mangiare cibo preparato da un soggetto con infezione da HCV
- Condividere posate o stoviglie
- Nuotare nella stessa piscina
Convivere con la malattia
Nonostante il fegato sia un organo che riveste un ruolo centrale in tutti i processi metabolici dell'organismo e benché l'infezione da virus dell'epatite C sia responsabile della comparsa di una malattia cronica, attualmente non esistono né linee guida né raccomandazioni delle Società Scientifiche che evidenzino la necessità di seguire regole alimentari o uno stile di vita specifici.
La presenza di un'infezione cronica non è di per sé motivo tale da condizionare scelte drastiche in tal senso, fatto salvo alcune eccezioni. In particolare, come riportato di seguito, è sufficiente seguire una dieta equilibrata, astenersi dall'assunzione di alcolici ed evitare il sovrappeso.
- Seguire un'alimentazione regolare e bilanciata: seguire una dieta varia ed equilibrata dovrebbe rappresentare una regola base per ciascuno, indipendentemente dalla concomitante presenza di una malattia epatica.
- Ridurre l'assunzione di cibi grassi: è stato recentemente dimostrato che il sovrappeso e condizioni dismetaboliche possono essere responsabili dell'accumulo di grassi all'interno del fegato (steatosi) e dello sviluppo, in alcuni casi, di un processo infiammatorio cronico che prende il nome di steatoepatite. I pazienti con infezione cronica da HCV possono essere maggiormente suscettibili a un danno metabolico, esattamente per lo stesso motivo per cui sono più suscettibili a un eventuale danno da alcol. Inoltre, non bisogna dimenticare che determinati tipi di virus dell'epatite C sono di per sé steatogeni, ovvero sono caratterizzati dall'indurre un maggiore accumulo di grassi all'interno delle cellule del fegato. Proprio per questi motivi, le persone affette da infezione cronica da HCV, indipendentemente dalla gravità del danno epatico, dovrebbero limitare l'assunzione di eccessive quantità di grassi e di alimenti che possano favorire il sovrappeso. Senza dimenticare, tuttavia, che i lipidi fanno parte dei nutrienti fondamentali di cui l'organismo ha bisogno e che pertanto non devono essere eliminati dalla dieta.
- Evitare l'assunzione di alcol: il fegato rappresenta la sede del metabolismo dell'alcol. È dimostrato che quantità eccessive di alcol possono portare alla comparsa di epatite cronica ed, eventualmente, a cirrosi. In aggiunta a questo, non bisogna dimenticare che l'alcol è una sostanza estremamente calorica che, come tale, è responsabile della comparsa di steatosi e, più in generale, di aumento ponderale. In pazienti con infezione cronica da HCV, l'alcol non agisce soltanto con un meccanismo additivo, ovvero aggiungendo un danno a un danno già causato da un altro agente, ma con meccanismo sinergico, ovvero potenziando l'azione lesiva del virus dell'epatite C.
- Caffè: nonostante siano necessarie ulteriori conferme, alcuni studi recentemente pubblicati su riviste scientifiche internazionali avrebbero dimostrato il ruolo protettivo della caffeina sulla progressione della fibrosi epatica e sulla comparsa di tumore epatocellulare. In attesa di dati a conferma, è necessario sottolineare che l'abuso di caffeina va evitato, in considerazione degli effetti collaterali a cui può portare.
- Tabacco: i dati presenti in letteratura sull'interazione tra fumo di sigaretta e HCV sono pochi e tutt'altro che definitivi. Alcuni lavori hanno dimostrato un'aumentata incidenza di tumori primitivi del fegato in pazienti HCV fumatori; tuttavia, in questi pazienti il consumo di tabacco era quasi sempre accompagnato dall'assunzione regolare di alcol, per cui ad oggi non è ben chiaro se il fumo di per sé possa effettivamente rivestire un ruolo indipendente nello sviluppo del tumore.
- Perdita di peso e attività sportiva: in considerazione di quanto detto prima sul rapporto tra HCV, steatosi e sovrappeso, appare chiaro come una regolare attività sportiva e, nel caso dei pazienti in sovrappeso, il calo ponderale, possano effettivamente essere d'aiuto, portando all'eliminazione di un co-fattore di danno epatico. Inoltre, l'attività fisica di per sé migliorerebbe il funzionamento dei complessi sistemi enzimatici dell'organismo deputati alla regolazione del metabolismo lipidico.
- Pazienti in terapia antivirale: i pazienti in terapia antivirale possono sovente avvertire una riduzione dell'appetito e manifestare calo ponderale. Non è infrequente la nausea. Tali effetti collaterali sono per lo più reversibili alla sospensione del trattamento, in quanto costituiscono effetti secondari dei farmaci utilizzati. Durante il trattamento non è necessario prendere precauzioni particolari. È sufficiente un introito calorico anche modesto, che può essere facilitato dall'assunzione frequente di piccole quantità di cibo durante la giornata.
- Pazienti con epatopatia avanzata: i pazienti con malattia avanzata rappresentano una categoria a parte di pazienti con infezione HCV, e come tali necessitano di un'aderenza meticolosa ad alcune regole alimentari che fanno parte della terapia e che vengono fornite dal Medico Specialista.