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      Epatite B, una patologia globale. 240 milioni di portatori cronici dell'infezione

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    Epatite B: epidemiologia, screening e diagnosi

    L’epatite virale di tipo B rappresenta un grave problema sanitario a livello mondiale. In base alle stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo esistono circa 400 milioni di portatori di HBsAg. L’epatite B è una delle cause principali di insorgenza di malattia epatica cronica, cirrosi ed epatocarcinoma ed è responsabile di oltre 600.000 decessi all’anno.

    La prevalenza globale di HBsAg è eterogenea: 8% nelle zone a elevata prevalenza, 2-7% in quelle a prevalenza intermedia, <2% nelle zone a bassa prevalenza. Nei Paesi industrializzati la prevalenza è maggiore nei soggetti immigrati e in quelli con comportamenti a rischio. La prevalenza è massima nell’Africa subsahariana e in Asia orientale, dove la maggior parte degli infetti contrae l’infezione durante l’infanzia e il 5-10% degli adulti è cronicamente infetto. 

    Nell’Europa centrale i tassi di infezione sono elevati, mentre nell’Europa occidentale e nell’America settentrionale la prevalenza dell’infezione cronica è <1%.

    In Italia vivono almeno 500.000 portatori cronici di HBV (prevalenza media 0,8%), mentre un numero imprecisato di portatori cronici si annida tra i 4 milioni di persone immigrate, nelle quali il tasso di infezione cronica oscilla tra il 5% e il 10%. 

    Sviluppo della vaccinazione universale anti-HBV

    Con lo sviluppo della vaccinazione universale anti-HBV, iniziata nel 1991, il tasso di nuove infezioni si è ridotto consistentemente nelle coorti d’età inferiore a 30 anni, mentre oltre l’80% della popolazione di età più avanzata rimane esposta al rischio di infezione in quanto non vaccinata. I casi di infezione acuta da HBV ad alto rischio di trasmissione parenterale e sessuale.

    Circa il 90% di tutti i casi di epatite cronica B autoctoni sono HBeAg-negativi e causati da infezione con il genotipo D dell’HBV. Un numero crescente d’infezioni croniche in pazienti immigrati è HBeAg-positivo e causato da infezione con i genotipi A, B e C. I genotipi HBV non hanno solo significato epidemiologico, ma anche predittivo della risposta ad alcune terapie. Infine, occorre ricordare che circa il 5% di tutti i pazienti cronicamente infetti da HBV è portatore di una sovra-infezione con il virus dell’epatite delta (HDV), capace di peggiorare il decorso clinico dell’infezione HBV e poco sensibile alle cure antivirali.

    È fondamentale sottoporre a screening i soggetti in cui è elevato il rischio di aver contratto l’infezione da HBV. Lo screening si fonda sull’esecuzione del test per la ricerca dell’HBsAg. 

    Attualmente la ricerca nel siero di HBsAg è consigliata in vari gruppi di individui:

    • Immigrati da Africa, Medio Oriente, Grecia, Malta, Portogallo e Spagna, Stati indipendenti ex-Unione Sovietica, Europa dell’Est (inclusa Russia, eccetto Ungheria)
    • Soggetti con partner sessuali multipli
    • Omosessuali maschi attivi
    • Soggetti istituzionalizzati
    • Pazienti con infezione da HCV o HIV o con epatopatia cronica di altra eziologia
    • Pazienti in dialisi
    • Soggetti trasfusi prima del 1973 (anno di inizio dello screening HBV nei donatori)
    • Bambini adottivi
    • Tossicodipendenti attivi e inattivi
    • Donne gravide
    • Partner sessuali e conviventi di portatori di HBsAg
    • Individui con tatuaggi e piercing
    • Storia familiare di malattia epatica o di epatocarcinoma
    • Anamnesi per malattie sessualmente trasmesse
    • Pazienti con ipertransaminasemia confermata
    • Soggetti che operano nel mondo della sanità, dei servizi civili e forze dell'ordine

    Nelle categorie a rischio rientrano anche i pazienti da avviare a trattamenti immunosoppressivi e/o chemioterapici, nei quali sia l’infezione manifesta (HBsAg), sia l'infezione latente (marcatori di pregressa esposizione, anti-HBc) possono essere a rischio di riattivazione.

    Una volta accertata la presenza dell’HBsAg è fondamentale differenziare tra soggetto con epatite B cronica attiva e portatore inattivo. Si parla di epatite B cronica quando un soggetto è positivo per HBsAg per più di 6 mesi, mostra un HBV DNA nel siero >2000 UI/ml e presenta un aumento, persistente o intermittente, dei livelli di ALT.

    Lo stato di portatore inattivo di HBV si caratterizza invece per una positività per HBsAg superiore ai 6 mesi, in presenza tuttavia di negatività per HBeAg, con HBV DNA inferiore alle 2000 UI/ml e livelli di ALT persistentemente nella norma nell’arco di due anni di monitoraggio.

    La condizione più vicina alla cura della malattia da HBV è caratterizzata dalla presenza di HBcAb e/o HBsAb e dalla negatività dell’HBsAg.

    Soggetti da sottoporre a vaccinazione anti-HBV:

    • Conviventi di soggetti con infezione da virus B dell’epatite
    • Tossicodipendenti attivi per via endovenosa
    • Soggetti con partner sessuali multipli o con storia di malattie trasmesse per via sessuale
    • Omosessuali
    • Detenuti
    • Soggetti con (livelli cronicamente elevati) innalzamento cronico delle transaminasi
    • Soggetti con infezioni da HCV o HIV
    • Soggetti in trattamento dialitico
    • Soggetti che devono sottoporsi, o stanno eseguendo un trattamento con farmaci immunosoppressivi
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