Epatite B
L’epatite B è un'infezione cronica del fegato causata dal virus HBV e può variare da una forma asintomatica e inapparente a un quadro acuto fulminante e fatale, così come da una forma persistente subclinica a un’epatopatia cronica rapidamente progressiva verso la cirrosi o anche il carcinoma epatocellulare.
L’epatite B è molto diffusa a livello globale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa 400 milioni i portatori del virus in tutto il mondo e circa 600.000 persone muoiono ogni anno per le conseguenze della malattia. Tuttavia, l’epatite B si può oggi prevenire con il vaccino disponibile, che ha un’efficacia del 95% nella prevenzione dell’infezione e delle sue conseguenze croniche.
Epidemiologia
Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo esistono circa 400 milioni di portatori di HBsAg. L’epatite B è una delle cause principali di insorgenza di malattia epatica cronica, cirrosi ed epatocarcinoma ed è responsabile di oltre 600.000 decessi all’anno.
La prevalenza globale di HBsAg è eterogenea: 8% nelle zone a elevata prevalenza, 2-7% in quelle a prevalenza intermedia, <2% nelle zone a bassa prevalenza. Nei Paesi industrializzati la prevalenza è maggiore nei soggetti immigrati e in quelli con comportamenti a rischio.
La prevalenza è massima nell’Africa subsahariana e in Asia orientale, dove la maggior parte degli infetti contrae l’infezione durante l’infanzia e il 5-10% degli adulti è cronicamente infetto. Nell’Europa centrale i tassi di infezione sono elevati, mentre nell’Europa occidentale e nell’America settentrionale la prevalenza dell’infezione cronica è <1%.
In Italia vivono almeno 500.000 portatori cronici di HBV (prevalenza media 0,8%), mentre un numero imprecisato di portatori cronici si annida tra i 4 milioni di persone immigrate, nelle quali il tasso di infezione cronica oscilla tra il 5% e il 10%.
Con lo sviluppo della vaccinazione universale anti-HBV, iniziata nel 1991, il tasso di nuove infezioni si è ridotto consistentemente nelle coorti d’età inferiore a 30 anni, mentre oltre l’80% della popolazione di età più avanzata rimane esposta al rischio di infezione in quanto non vaccinata. Nei casi di infezione acuta da HBV c’è un alto rischio di trasmissione parenterale e sessuale.
Trasmissione
Il virus HBV può essere veicolato attraverso il sangue (aghi contaminati, soprattutto tra tossico-dipendenti), il liquido seminale o altri fluidi organici del soggetto infetto. Nelle aree endemiche, l’HBV si trasmette più comunemente da madre a figlio alla nascita o comunque per contagio interpersonale nella prima infanzia.
Complessivamente, le modalità con cui può avvenire il contagio sono:
- Contagio perinatale
- Rapporti sessuali non protetti con partner infetto
- Condivisione di siringhe o altro materiale per iniezione di droghe
- Condivisione di oggetti personali come rasoi, spazzolino da denti della persona infetta
- Contatto diretto con sangue o ferite aperte della persona infetta
- Esposizione a sangue infetto proveniente da oggetti taglienti
Il virus dell’epatite B NON si trasmette attraverso:
- Acqua o cibo contaminati
- Starnuti
- Tosse
- Condivisione delle posate
- Allattamento al seno
- Stretta di mano
- Abbracci
- Baci
L’HBV può sopravvivere al di fuori del corpo per almeno 7 giorni. In questo periodo, il virus può ancora causare l’infezione se penetra nel corpo di una persona non protetta dal vaccino. Il periodo di incubazione dell’HBV è in media di 75 giorni, ma può variare da 30 a 180 giorni. Può essere individuato da 30 a 60 giorni dopo l’infezione e persiste per periodi di tempo variabili.