Carcinoma Polmonare: Prognosi
La prognosi del tumore polmonare non a piccole cellule dipende innanzitutto dallo stato di avanzamento della malattia al momento della diagnosi iniziale (stadiazione). Secondo i dati del National Cancer Institute statunitense (Surveillance, Epidemiology and End Results, SEER) su oltre 31.000 casi, la sopravvivenza decresce progressivamente da una media di 59 mesi nei pazienti con malattia di stadio Ia a 4 mesi per i pazienti in stadio IV.
Anche lo stato di salute generale al momento della diagnosi condiziona la prognosi dei pazienti, indipendentemente dalla stadiazione. Uno scarso stato di salute generale, con calo di peso e importante perdita di appetito influenzano molto negativamente il decorso della malattia.
Per quanto riguarda le caratteristiche istologiche del tumore, non è chiaro ai fini dell’inquadramento prognostico se vi sia una differenza fra l’istotipo squamoso e l’adenocarcinoma. Più rilevanti sono invece parametri come il grado di differenziazione e l’invasione linfatica: i tumori scarsamente differenziati hanno una prognosi peggiore, così come quelli con invasione dei vasi linfatici.
Indagini immunoistochimiche possono evidenziare la presenza di metastasi linfonodali occulte, le quali sono inevitabilmente associate a una minore sopravvivenza a lungo termine nei pazienti con malattia di stadio I.
In caso di ricomparsa del tumore dopo asportazione completa, la prognosi risulta significativamente compromessa se lo stato di salute generale è basso e se il periodo libero da malattia è stato inferiore a un anno. Al contrario la prognosi è migliore se il paziente non è stato ancora trattato con chemioterapia adiuvante o radioterapia, che possono rappresentare quindi in questa fase una valida opzione terapeutica.