Carcinoma Polmonare: Patogenesi
Il processo che porta alla trasformazione di una cellula da normale in tumorale è complesso e non del tutto chiarito.
L’inizio della proliferazione incontrollata delle cellule che danno origine allo sviluppo dei carcinomi polmonari è sicuramente influenzato in misura rilevante dai fattori ambientali prima descritti (fumo di sigaretta, esposizione professionale o ambientale a sostanze tossiche e polveri). Si pensa che tali fattori inducano, in soggetti predisposti, una serie di alterazioni genetiche, risultanti nell’attivazione di oncogeni o inattivazione di geni oncosoppressori, la cui conseguenza è la perdita del controllo della proliferazione cellulare.
Studi di biologia molecolare hanno individuato una serie di alterazioni genetiche che caratterizzano particolari sottotipi di tumore polmonare e che rappresentano target molecolari per terapie già entrate in uso o in corso di sviluppo. Tra queste alterazioni hanno particolare importanza:
- le mutazioni di oncogeni quali EGFR, KRAS, BRAF, HER2 e MEK;
- le traslocazioni di ALK, ROS1 e RET e l’amplificazione di MET e, soprattutto nel microcitoma, FGFR1 e DDR2;
- le mutazioni di EGFR (epidermal growth factor receptor);
- le traslocazioni di ALK (anaplastic lymphoma kynase) sono bersagli di terapie specifiche correntemente in uso (inibitori tirosin-chinasici e inibitori di ALK/MET per pazienti con mutazioni di EGFR e traslocazioni di ALK, rispettivamente);
- alterazioni sono state individuate anche a carico di geni oncosoppressori (con effetto di inibizione sulla proliferazione cellulare), quali TP53, PTEN, RB1, LKB11 e p16/CDKN2A.
La complessità e l’eterogeneità delle alterazioni molecolari individuate nel tumore polmonare rendono particolarmente difficile lo sviluppo di terapie mirate.