Carcinoma Polmonare : Classificazione
Tradizionalmente, i tumori polmonari sono raggruppati in due categorie:
- microcitoma (small cell lung cancer, SCLC);
- carcinoma non-microcitoma (non-small cell lung cancer, NSCLC).
I carcinomi non a piccole cellule derivano dalle cellule endoteliali, mentre i microcitomi fanno parte dei tumori neuroendocrini del polmone, di cui rappresentano, insieme agli LCNEC (large cell neuroendocrine carcinoma), la forma più aggressiva. Le forme meno aggressive dei tumori neuroendocrini sono i carcinoidi tipici e atipici.
Fino a tempi recenti, i carcinomi non-microcitomi sono stati considerati, dal punto di vista clinico e terapeutico, un’entità singola, pur rimanendo la suddivisione nei 3 istotipi principali: adenocarcinoma, carcinoma squamoso e carcinoma a grandi cellule. La frequenza di ciascun istotipo varia nelle popolazioni studiate (Figura 3), ma si segnala un aumento della frequenza dell’adenocarcinoma soprattutto nel sesso femminile.
I progressi degli ultimi anni nel campo della biologia molecolare del tumore polmonare, culminati con la messa a punto di terapie mirate in molti tipi di carcinoma, hanno evidenziato l’importanza di un’accurata caratterizzazione non solo da un punto di vista anatomo-patologico, ma anche delle sue caratteristiche molecolari specifiche. Anche la patologia delle lesioni preinvasive ha acquistato recentemente maggiore importanza, soprattutto nell’ambito dei programmi di screening per la diagnosi precoce del tumore in pazienti ad alto rischio. Queste istanze sono state recepite nel sistema di classificazione per l’adenocarcinoma proposto dalla International Association for the Study of Lung Cancer, American Thoracic Society e European Respiratory Society (IASLC/ATS/ERS), che integra e modifica la precedente classificazione WHO.
La tipizzazione istologica e l’ulteriore caratterizzazione del tumore, che hanno grande importanza ai fini diagnostici, prognostici e terapeutici, possono essere effettuate su materiale prelevato chirurgicamente, su biopsie o materiale citologico ottenuto con diversi metodi e richiedono indagini complesse e competenze particolari. Oltre all’utilizzo delle metodiche istologiche e citologiche più tradizionali, si ricorre spesso a studi di immunoistochimica che permettono, tramite l’uso di marcatori particolari, la differenziazione sia tra istotipi diversi, sia tra varietà diverse all’interno dello stesso istotipo. Le analisi immunoistochimiche più frequentemente utilizzate sono quelle per l’espressione di TTF-1 (transcriptional thyroid factor 1, presente nella maggior parte degli adenocarcinomi e microcitomi, ma solo eccezionalmente nei carcinomi squamosi), p63 e p40 (presente nei carcinomi squamosi), cromogranina, sinaptofisina e CD56 (presenti nei carcinomi neuroendocrini) (AIOM 2013). Grazie a questi studi, la percentuale delle diagnosi di carcinoma non-microcitoma non altrimenti specificato (NSCLC-NOS) dovrebbe essere inferiore al 5%.
La caratterizzazione biomolecolare dei tumori polmonari riguarda soprattutto, negli adenocarcinomi (o tumori con componente prevalente di adenocarcinoma), lo stato di mutazione di EGFR e K-RAS, e la traslocazione EML4-ALK. Le mutazioni di EGFR e K-RAS sono mutualmente esclusive.