Carcinoma ovarico: Eziopatogenesi
Negli ultimi decenni alcuni studi sulla distribuzione e frequenza delle malattie avevano portato ad elaborare tre teorie riguardo alle possibili cause di sviluppo dei tumori dell’ovaio:
- Fattori genetici familiari. La presenza di un familiare con un tumore dell’ovaio aumenta il rischio di sviluppare la malattia.
- Fattori endocrini. Gli ormoni che stimolano le ovaie (stimolazione gonadotropinica) e l’ovulazione ininterrotta possono portare a mutazioni delle cellule e favorire la trasformazione maligna.
- Fattori ambientali. L’ovaio può entrare a contato attraverso la vagina e le tube di Falloppio con sostanze che favoriscono lo sviluppo del tumore (cancerogeni).
Fattori genetici familiari
La familiarità rappresenta il fattore di rischio principale nel 5-10% dei casi di tumore dell’ovaio. La presenza di una storia di tumore ovarico in famiglia aumenterebbe di 3,6 volte il rischio di incorrere in questa malattia. Le donne con storia familiare di cancro ovarico nelle parenti di primo grado sono da considerare ad alto rischio (RR > 3). Il rischio raddoppia se vi sono due o più parenti di primo grado con cancro ovarico. Inoltre, molti casi di cancro di ovaio e mammella sono stati riportati nella stessa famiglia. Il tumore ovarico in queste famiglie è caratterizzato da casi multipli di tumore al seno ed ovarico in generazioni successive, con età più giovane di insorgenza.
La trasmissione della mutazione è autosomica dominante, ossia basta una singola copia del gene difettoso per far sì che la malattia si sviluppi. Fortunatamente la frequenza di tale mutazione è molto bassa, pari a 0,0006, pertanto la proporzione di casi ad essa attribuita è < 5%. Un eccesso di cancro ovarico è stato anche riscontrato nella sindrome del carcinoma colorettale non poliposico ereditario (sindrome di Lynch II), una sindrome autosomica dominante, che determina un aumento di rischio di carcinoma colorettale non poliposico e dei carcinomi dell’endometrio, della mammella e dell’ovaio. Alcuni studi hanno, inoltre, evidenziato un aumento di rischio modesto anche per la presenza di familiari di primo grado con altri tumori, in particolare stomaco, intestino e linfomi. Una donna trattata per un pregresso tumore presenta un rischio di svilupparne un secondo.
Fattori endocrini
Il rischio di tumore dell’ovaio aumenta nelle donne che non hanno avuto una gravidanza (nulliparità) o che soffrono di sterilità, casi in cui sono coinvolti i fattori endocrini. Anche la terapia ormonale sostitutiva sembrerebbe aumentare il rischio relativo di tumore dell’ovaio di 1,5-2 volte, soprattutto quando essa supera i 10 anni, ma questi dati sono ancora oggi molto conflittuali.
Alcuni fattori sono in grado di ridurre il rischio di sviluppare un tumore dell’ovaio:
In particolare, donne con multiparità hanno una riduzione del rischio di tumore dell’ovaio del 30% circa rispetto a donne che non hanno mai avuto figli, dove sembra incidere la mancanza della protezione degli ormoni prodotti in gravidanza. La stessa età della prima gravidanza può influenzare il rischio di tumore dell’ovaio, che in alcuni studi appare diminuito in presenza di una prima gravidanza in età precoce che, quindi, sembrerebbe fornire una specifica protezione. Il rischio relativo appare aumentato nelle donne con una comparsa precoce dei primo ciclo mestruale (menarca) o che hanno unamenopausa tardiva. Quest’ultimo fattore acquista un peso particolare nelle donne d’età più avanzata, con una forza dell’associazione che varia da 1,5 a 3,0.
La diminuzione del rischio potrebbe essere spiegata con l’ipotesi dell’ovulazione incessante di Fathalla, ripresa poi da Casagrande, che definisce il rischio in base al numero totale di ovulazioni nel corso dell’età fertile. Tale ipotesi si applica alle donne in premenopausa, portando a considerare un aumento di rischio del 2,5% per ogni anno di ovulazione completa della donna; tuttavia, poiché il numero di cicli fertili di una donna dipende da una serie di fattori ormonali e non, risulta difficile comprendere il meccanismo per cui l’uso di contraccettivi orali o la gravidanza risultino avere effetto protettivo per il cancro dell’ovaio. Più lungo è stato l’uso della pillola anticoncezionale e più basso è il rischio di sviluppare un tumore ovarico. Rispetto alla terapia ormonale sostitutiva in menopausa, la questione è ancora controversa in quanto al contrario di quello riportato per il tumore della mammella, pochi studi evidenziano un aumento di rischio.
Fattori ambientali
I fattori ambientali che vengono associati al rischio di tumore dell’ovaio comprendono l’esposizione all’asbesto e al talco, l’abuso di alcol, l’obesità e una dieta ricca di grassi. Sebbene l’obesità sia un chiaro fattore di rischio per gli altri tumori ginecologici e per il tumore alla mammella, la relazione con il tumore dell’ovaio non è chiara: alcuni studi riportano un’associazione tra malattia e l’indice di massa corporea (BMI) > 24 kg/cm2. Fumo e caffeina, al contrario, non sembrerebbero avere una relazione evidente con lo sviluppo di questa malattia.