Qual è l'iter diagnostico-terapeutico del tumore del collo dell'utero
Diagnosi carcinoma della cervice uterina
L’iter diagnostico oggi applicato nella valutazione del carcinoma della cervice uterina è caratterizzato dai seguenti interventi:
Visita ginecologica: storia medica ed esame fisico della paziente;
- Esame di I livello (Test di screening - Pap test o HPV test): valutazione della presenza di anomalie nelle cellule della cervice uterina o diagnosi della presenza di DNA dell’HPV;
- Esame di II livello (Colposcopia): valutazione della superficie della cervice uterina attraverso uno strumento ottico ad ingrandimento;
- Biopsia ed esame istologico: determinazione dell’estensione dell’infiltrazione tumorale e identificazione dell’istologia della lesione, attraverso l’asportazione di una porzione di tessuto dalla cervice uterina. [1]
Nei casi più avanzati, il sospetto di neoplasia si può porre anche sulla sola base clinica, tuttavia la diagnosi necessita comunque di conferma istologica, seguita da un complesso processo di indagini cliniche e strumentali per assicurare una corretta valutazione dell’estensione della malattia. [2]
Alcune delle procedure indicate costituiscono presupposto o parte integrante del sistema di stadiazione FIGO:
- RMN addomino-pelvica con metodo di contrasto;
- Visita ginecologica in narcosi con biopsia di mappature cervicali e vaginali;
- TAC total body o TAC torace con metodo di contrasto;
- PET-TC.[2]
Trattamento carcinoma della cervice uterina
Stadio I
Isterectomia extrafasciale e annessiectomia bilaterale, con o senza linfoadenectomia. [2]
Stadio II
Isterectomia radicale, annessiectomia bilaterale e linfoadenectomia pelvica sistematica con o senza linfoadenectomia aortica. [2]
Stadio III e IV
Nelle pazienti con malattia diffusa/metastatica, l’approccio chirurgico ha un ruolo palliativo, poiché il trattamento di scelta è quellochemioterapico sistemico. [2]
Qualora la chirurgia non sia fattibile a causa di controindicazioni mediche (5-10% delle pazienti), accanto al trattamento medico con chemioterapia può essere preso in considerazione un trattamento radioterapico esterno, con o senza brachiterapia, per il controllo locale di malattia. [2]
La chemio-radioterapia, strategia di scelta per i tumori di stadio da IB2 a IVA, è una combinazione di chemioterapia (cisplatino settimanale) eradioterapia (esterna e brachiterapia). In questo caso il cisplatino viene usato come farmaco radiosensibilizzante (potenzia l’efficacia della radioterapia). [3]
Gestione della paziente con carcinoma della cervice uterina
Tra gli esami considerati di applicazione durante il follow-up, la combinazione di esame clinico ed anamnesi volta alla ricerca di eventuali sintomi di ricaduta sembra presentare un’elevata accuratezza diagnostica. [2]
Le esperienze descritte in letteratura, nonché il comune atteggiamento della pratica clinica, attualmente prevedono:
- nei primi 3 anni di sorveglianza un esame clinico con particolare attenzione alla comparsa di sintomi ogni 3-4 mesi;
- un controllo semestrale dal 3°al 5° anno;
- dopo i 5 anni di follow-up sarebbe auspicabile avviare al territorio le pazienti che non hanno evidenziato ripresa di malattia. [2]
Bibliografia
- American Cancer Society: Cervical Cancer 2013.
- Linee Guida Neoplasie dell’utero: Endometrio e Cervice – Linee Guida AIOM 2014.
- Rose PG et al. Concurrent cisplatin-based radiotherapy and chemotherapy for locally advanced cervical cancer. NEJM 340(15):1144, 1999.